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A prima lettura, questi neologismi anglofoni potrebbero sembrare immigrati irregolari del nostro vocabolario, ma in effetti, se ci pensiamo bene, già ne abbiamo regolarizzati tanti altri! vedi “bar”, “applichescion”, “miting”, “form”, “foruord”, “scaip coll”, “fud”, “selfi” e anche quel terrorista di “piuttosto che”! E allora, perchè non accogliere anche queste simpatiche paroline nel nostro vocabulary? Mmm…Nostro o Lostro?

FOODIE: mettiamo all’italiana, quando diciamo foodie, intendiamo “buon gustaio” o “buona forchetta”…perchè non li creiamo pure noi i neo-anglo-logismi? Vi piace “good fork”!?

Ok, facciamo i sirius.

Un foodie è un appassionato di cucina in tutte le sue forme, per le emozioni che regala al palato, per le informazioni storico-culturali che veicola, per le abilità e l’attenzione che richiede affinchè un piatto sia degno di tal nome (tr. A plait is degnus of tal name”).

Il foodie assaggia, inghiotte, cucina, ci prova e ci riprova. Il foodie viaggia e sceglie le mete che soddisfano i suoi rigidi criteri. Il foodie pianifica il viaggio cercando su google: cibo-delizioso-mondo-cucina-food tour-sky scanner. Insomma, ci siamo capiti, il Foodie è un cultore del cibo ed i suoi orizzonti culinari sono infiniti.

L’EATIE invece, cos’è o chi è? Allora, l’Eatie praticamente sarebbe un Mangione. Se il Foodie colleziona i timbri di Streaty per il piacere di raccontare l’esperienza agli amici, l’Eatie piuttosto lo fa per compiacersi e pacchettare il suo pancino con orgogliose boffette (tr. Schiaffetti).

L’Eatie è l’amico a cui diciamo “minchia t’a futt’a’spisa!”, o ancora meglio “u’nutricu!mancia c’a’ccrisciri”.

L’Eatie si gode il cibo provocandosi brevi ma intensi orgasmi palatali, ma non si esaurisce tutto nella quantità di ingurgitazione (esiste? Boh! Ora si), ma anche nella qualità. Per intenderci, un Eatie non si va a mangiare la pizzetta nel primo bar di Palermo, ma va a botta sicura con la pizzetta del bar Lucy. Il signor Eatie catanese invece, mica si mangia l’arancino al primo bar di via etnea…il suo vespino lo porta dritto dritto dalla Signora Agata.

Insomma, ci siamo capiti, l’Eatie si gode la vita perchè, al contrario del Foodie, non è ossessionato dalla ricerca culturale del piatto. Iddu mancia ed è contento!

Cos’è STREATY invece? Streaty è il marchio che ha lanciato i primi street food tour a Palermo e Catania, un gruppo di giovani guide appassionate di cucina ed esperti di cibo di strada, che saziano i turisti tra i banchi dei mercati popolari. La dieta Streaty prevede un companatico di arte e storia!

Per saperne di più…prenota e vieni a scoprire con noi l’autentico cibo di strada siciliano!