Utensile indispensabile e immancabile sulle nostre tavole, ma cosa sapete sulle sue origini? Scopriamolo in questo articolo! E se ti piace mangiare con le mani, partecipa ai nostri street food tours di Venezia 🙂
La Storia
Già ai tempi dell’impero Romano nelle case delle famiglie più ricche si usava uno strumento chiamato “lingula”, uno spillone a due punte usato per trattenere le pietanze mentre la servitù le affettava con il coltello. La forchetta come la conosciamo oggi sembra essere stata inventata dai Bizantini: alcuni reperti dimostrano che già nel X secolo era ampiamente utilizzata ad Istanbul un’evoluzione della lingula romana, sempre a due rebbi ma più simile alla nostra moderna forchetta.
Venezia: arriva la forchetta!
Beh è proprio grazie ad una principessa Bizantina che la forchetta giunse a Venezia per la prima volta e venne poi diffusa nel resto d’Europa! La principessa si chiamava Maria Argyropoulaina e nel 1004, a diciassette anni, sposò Giovanni Orseolo, figlio del Doge Pietro II. Le nozze vennero celebrate prima a Costantinopoli e, qualche giorno dopo, gli sposi giunsero in laguna dove i festeggiamenti sarebbero proseguiti con un altro sontuoso banchetto. A quell’epoca era d’uso mangiare con le mani, i Veneziani non conoscevano il raffinato galateo dei Bizantini. Potete immaginare lo stupore generale quando, durante il banchetto, Maria estrasse un astuccio contenente una forchetta dorata che usò per portare il cibo alla bocca e non sporcarsi. Nessuno aveva mai visto un oggetto del genere, lo shock fu tale che il comportamento della principessa venne etichettato come peccaminoso da parte dei preti presenti. La chiesa giudicò la forchetta come simbolo del diavolo, le ragioni di questo accanimento sono dovute ai rapporti “bellicosi” che all’epoca esistevano tra Chiesa di Roma e Chiesa Ortodossa, ogni innovazione proveniente da Bisanzio veniva bollata come peccaminosa e ispirata dal demonio, queste tensioni sfoceranno poi nello scisma del 1054. L’opinione negativa della chiesa bloccherà la diffusione della forchetta: per almeno altri 5 secoli si continuerà a mangiare con le mani. La principessa Maria, la prima “importatrice” di questo utensile, qualche anno dopo le nozze si ammalò di peste e morì assieme al figlio appena nato, questo venne interpretato come un segno della collera divina. La stessa sorte toccò ad un’altra principessa bizantina, Theodora, moglie del doge Domenico Silvio, anche lei usava la forchetta a tavola ed era severamente criticata. Si ammalò a causa di un’infezione e morì dopo una prolungata agonia, anche in questo caso interpretata come punizione divina per il suo lussurioso peccato.
Forchetta finalmente benedetta!
Fortunatamente, nel corso dei secoli, il giudizio sulla forchetta diventò meno severo. Nelle corti Europee si iniziò a considerare l’uso del mangiare con le mani come un gesto poco educato, presentarsi in società con le mani unte e sporche era inammissibile. A partire dal 1500 la forchetta inizierà timidamente ad essere introdotta sulle tavole della nobiltà e, successivamente, anche la popolazione cittadina inizierà ad usarla. Il giudizio della Chiesa su questa posata divenne meno severo, la forchetta restò comunque bandita all’interno di monasteri e conventi. Bisognerà aspettare il 1700 per arrivare alla forma definitiva della forchetta come la conosciamo oggi: con 4 rebbi. Sembra sia stata ideata a Napoli, presso la corte dei Borbone, per facilitare la presa degli spaghetti!
Curiosità filologiche
Un’ultima curiosità: in greco “peiro” significa infilzare; la forchetta a Bisanzio era chiamata “piruni”, in dialetto Veneto tradotto con “pirón”. Un’altra testimonianza di come la posata sia stata importata dai Bizantini grazie agli stretti legami di Venezia con l’Oriente.
Ne è passato di tempo dal banchetto di nozze della principessa Maria, oggi la forchetta è diventata un utensile indispensabile, ha cambiato forma e materiale nel corso dei secoli. Ad esempio, le moderne forchette in acciaio inossidabile sono state prodotte per la prima volta un centinaio di anni fa. La prossima volta che apparecchiate la tavola pensate alla storia di questa posata!